Riaperti i termini per la rivalutazione agevolata dei beni strumentali, opportunità con cui il Governo garantisce alle aziende di raggiungere maggiori costi deducibili e risparmiare rilevanti imposte.
Il Decreto Agosto (D.L. 104/2020) ha riaperto i termini per la rivalutazione dei beni aziendali e delle partecipazioni risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2019 da parte di tutti coloro che producono redditi di impresa (società di capitali, società di persone, imprenditori individuali, enti commerciali residenti).
Rispetto alle precedenti versioni la nuova rivalutazione si presenta particolarmente appetibile per diverse ragioni:
è possibile optare sia per una rivalutazione meramente contabile (e gratuita), sia per una rivalutazione con effetto fiscale;
in caso di riconoscimento fiscale della rivalutazione l’imposta sostitutiva da corrispondere è particolarmente ridotta, pari al 3%, sia per i beni ammortizzabili che per i beni non ammortizzabili, da versare in 3 rate annuali senza interessi (ricordiamo che nella precedente formulazione l’imposta sostitutiva ammontava al 16% per i beni ammortizzabili ed al 12% per i beni non ammortizzabili);
viene meno l’obbligo di rivalutare per “categorie omogenee”, ovvero è ora possibile procedere con la rivalutazione distintamente per ciascun bene, lasciando quindi massima flessibilità.
Nella seguente tabella sono riepilogati i tratti fondamentali della misura.