OUR PEOPLE: CONOSCIAMO MEGLIO LUCIA DI SPAZIO SOLUZIONI

"Sono in Pierluca & Associati da pochissimo, dal 5 settembre 2022 dopo essere venuta via da una società in cui ho lavorato per 16 anni. Qui ho trovato un ambiente migliore: da parte dei responsabili c’è ascolto e disponibilità ad accogliere i nostri bisogni, le colleghe sono sempre pronte a darti una mano e le relazioni tra di noi sono positive. È importante la qualità del tempo che passi al lavoro, perché ne risente anche la vita personale."

 

 

Sono in Pierluca & Associati da pochissimo, dal 5 settembre 2022.

Sono appena stata confermata: un bella soddisfazione dopo essere venuta via da una società in cui ho lavorato per 16 anni.

Qui ho trovato un ambiente migliore: da parte dei responsabili c’è ascolto e disponibilità ad accogliere i nostri bisogni, le colleghe sono sempre pronte a darti una mano e le relazioni tra di noi sono positive.

È importante la qualità del tempo che passi al lavoro, perchè ne risente anche la vita personale.

Gli esseri umani non sono sistemi a compartimenti stagni: se stai male al lavoro, finisce che quel malessere te lo porti anche a casa.

Ora sono serena e di questa serenità ne beneficiano anche i miei due figli: una femmina di 6 anni e un maschio di 10.

Per la foto, ho scelto due oggetti. Uno è un libro che leggevo sempre a loro quando erano più piccolini.

Parla di un uccellino che nasce e, pagina dopo pagina, la mamma gli spiega un po’ cos’è la vita fino a quando lo accompagna a spiccare il primo volo. È così anche per noi umani: io vedo i miei figli crescere, vorrei essere una mamma chioccia che li protegge da tutto e tutti, ma so che alla fine dobbiamo lasciarli andare, affinché facciano le loro esperienze, con la certezza che ci sarà sempre un porto sicuro dove tornare se il mare dovesse diventare mosso.

Il secondo oggetto è una statuetta di Hello Kitty, che i miei figli mi hanno regalato a Natale.

Mi è sempre piaciuta Hello Kitty, fin da piccola: trovo che sia graziosa, poetica e anche un po’ buffa.

Quando studiavo a Urbino, c’erano negozi che avevano tutto di Hello Kitty, dove compravo una penna, un portachiavi, un oggettino, fino a costruire una piccola collezione.

Ora ne è rimasto molto poco: ci gioca mia figlia e ogni tanto si rompe qualcosa!

Da bambina avevo anche una collezione di Barbie: tutte vestite e coordinate fin nel più piccolo dettaglio.

Me le regalava la zia americana che era tornata in Italia per curarsi.

Quando tornava dall’ospedale, io andavo a farle compagnia e tutti i giorni passavo da lei per vedere se aveva bisogno di qualche cosa.

La zia forse vedeva in me la figlia che non aveva mai avuto. Così mi regalava le Barbie, complete di tutti i particolari: scarpette, borse, cappelli, abiti bellissimi.

Le ho conservate fino ad oggi. Ora ci gioca mia figlia e sono tutte un po’ scombinate!

Ma non importa: mi piace che quelle bambole, che rappresentano il legame che c’era con mia zia, rivivano nei giochi di mia figlia. È una riserva di amore che non si esaurisce.

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